mercoledì 5 gennaio 2011

il mio nemico

"Il mo nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa, nella fondina tiene le carte Visa e quando uccide non chiede scusa"...lo cantava quasi dieci anni fa Daniele Silvestri.
Un altro ragazzo è morto in una guerra non mia...non sua. Ho sentito dire "se l'è cercata, è un volontario"...ho sentito dire "è un eroe di guerra"... ho sentito le cose più disparate. Hanno parlato i capi di stato, i politici, le autorità...avrei voluto sentire le parole degli economisti!
Quanto abbiamo guadagnato da questa morte? Quanto più bravi siamo diventati agli occhi degli americani? Quanta spinta emotiva porterà a rimanere in Afghanistan "per onorare la sua memoria" contribuendo però ai guadagni della nostra industria bellica?
Chissà se quel ragazzo sapeva stava combattendo per "liberare" l'Afghanistan dai talebani, mastava combattendo soprattutto per gli interessi economici di alcuni?
Chissà se sapendo quale businnes c'è dietro la guerra (ogni guerra d'oggi) avrebbe combattuto contro il nemico talebano o avrebbe combattuto contro il nemico in giacca e cravatta che ama le armi ma non le usa...e quando uccide non chiede scusa.

9 commenti:

  1. faceva il suo lavoro. morire è in conto a un mestiere così. se lo scegli sai cosa rischi, non siamo in alice nel paese delle meraviglie. il resto è la solita retorica di sempre quando muore un soldato all'estero. all'estero, naturalmente.

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  2. Non credo he alcun lavoro metta in conto anche la morte...altrimenti, dato che muore più gente per la strada che in guerra, dovremmo dire che anche tutti coloro che lavorano utilizzando auto o camion mettono in conto la morte!...il problema è che chi manda la gente in guerra mette in conto la morte...degli altri...

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  3. ti renderai conto da solo dell'incongruenza di ciò che scrivi. fare il soldato è il mestiere della guerra. guerra è morte, i soldati muoiono e fa parte del loro mestiere. che muoiano per passione per la patria, per soldi o per convinzione, consapevoli delle manovre dei potenti o ingenui, non fa differenza. se faccio il soldato vado in guerra e posso morire. questa è una scelta. morire sotto una macchina è una fatalità.

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  4. non parlavo di essere investiti madi guidare per chilometri e chilometri senza sosta per lavoro...anche il camionista mette in conto la morte, ma il suo lavoro è guidare. Allo stesso modo il soldato che va in missione...mette in conto di poter morire, ma il suo lavoro è proteggere e al limite uccidere...

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  5. purtroppo la vedo come Rossa... I militari sanno di rischiare la vita ogni giorno... e se lo chiede ad un militare, lui ti risponde "sappiamo a che cosa andiamo incontro quando partiamo... e non ci importa!"...
    triste, ma è così...

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  6. Anch'io quando inforco la mia moto da più di 100 cavalli, allaccio il casco e tiro giù la visiera, so a che cosa vado in contro quando parto, ma lo stato mi mette autovelox, pattuglie e mi ritira la patente, pur di non farmi morire.
    In questo caso lo stato ti impacchetta per benino e ti manda a morire...per una guerra di altri...non nostra. I soldati fanno i soldati per difendere la patria, ricordatevelo bene, non per attaccare gli altri. loro, come me ed altri, sono pronti a morire per la patria e per l'italia, per il bene dei nostri concittadini e dei nostri figli...non confondiamoci e non facciamoci confondere dalla propaganda.
    I soldati in Italia, per costituzione, non fanno la guerra ma difendono la patria.
    Mandarli a "difendere" l'Afghanistan è una forzatura del vero senso di essere militare in Italia. Ripeto...non dimenticate mai cosa siamo, altrimenti perdiamo il senso di dove stiamo andando!!!

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  7. ah beh ma... tu ancora credi alla favoletta dell'esercito che difende l'italia e basta??? mah... dovrebbe essere così in un mondo ideale... che però non è qui ed oggi... la costituzione... ESISTE ANCORA??? a volte mi pare quasi di no...

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  8. A 40 anni non credi più alla favoletta, te lo assicuro, ma sono convinto che tocca a noi far si che le cose funzionino come devono funzionare. Il mondo ideale ce lo dobbiamo costruire ogni giorno, non dobbiamo lasciare che siano sempre gli altri a creare il LORO mondo ideale nel quale dobbiamo vivere la NOSTRA vita.
    O sbaglio?...e la costituzione...beh...quella esiste ancora...fino a Berlusc...cioè a prova contraria...

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